Sono sul treno di ritorno da una giornata di formazione per librai “Nati per Leggere” che si è tenuto a Roma …
… la formica è ufficialmente
“Libreria amica dei bambini e delle bambine – Nati per Leggere”!
#PICCOLESCELTE
Si, lo so, adesso starete pensando che ci siamo montati la testa e che da un piccolo angolino del negozio dedicato ai libri ci stiamo già sentendo dei librai. Ebbene si! Abbiamo preso molto sul serio l’impegno di promuovere le buone pratiche nelle piccole scelte quotidiane e quindi anche la lettura dei libri in famiglia.
Nati per Leggere è un programma nazionale che promuove la lettura condivisa in famiglia in età precoce (0-6 anni) ed è sviluppato da tre attori che sono: l’associazione culturale pediatri, l’associazione italiana biblioteche e il centro per la salute del bambino. Sul sito www.natiperleggere.it troviamo:
L’evidenza scientifica dimostra che i primi anni di vita sono fondamentali per la salute e lo sviluppo intellettivo, linguistico, emotivo e relazionale del bambino, con effetti significativi per tutta la vita adulta.
La lettura è un’importante esperienza che fa parte sia dello sviluppo cognitivo dei bambini che dei genitori che hanno così la preziosa opportunità di crescere insieme ai loro bambini e di accrescere il loro senso di competenza.
Questo significa che un libro ha un valore inestimabile già da quando il bambino o la bambina sono nella pancia della mamma e poi prosegue alla nascita e nei suoi primi, fondamentali, 1000 giorni di vita.
Stare nel momento: qui ed ora con il bambino.
Il libro non permette contemporaneità di azioni: con un libro in mano mamma e papà interrompono quello che stanno facendo per dedicarsi esclusivamente alla lettura di una storia che diventa subito magica perché magica e unica è la voce di mamma e papà.
Nella mia esperienza di mamma lettrice gli ingredienti sono stati e sono tuttora la presenza e la volontà di scambiare affetto e comprensione attraverso la lettura, essere aperti alle domande e le considerazioni che ne derivano.
Attraverso la lettura ho trovato uno spazio speciale in cui entrare in relazione con ciascuno dei miei figli.
Succede ancora che, mentre sono seduta sul letto a leggere con i due più piccoli (4 e 7 anni), si avvicini quatto quatto anche il grande (10 anni) che abbandona il suo fumetto per ascoltare la voce di mamma. In questi momenti così romantici è molto speciale il filo che ci lega e ho così la certezza che per noi il libro è davvero uno strumento magico di unione e d’amore. E questo non lo dico solo per come immagino si sentano loro, ma soprattutto per come mi sento io quando leggo per loro e con loro!!!
Una volta ero alla presentazione di un libro di Gek Tessaro e ricordo che disse una cosa che mi colpì. Disse che le librerie vanno preservate in quanto luoghi che custodiscono il sapere.
Anche grazie ai libri i nostri figli diventeranno adulti intelligenti in grado di scegliere!
Bisogna perdere il senso del luogo, per giungere in altri luoghi inaspettati: quel piacere alternato e condiviso ci portava in un posto senza nome, che è forse la letteratura. Mi ha raccontato mia figlia (io l’avevo scordato) che ridevo di gusto, in certi passi, e che lei di quelle risate era felice, orgogliosa di quel libro che mi aveva fatto ridere, “come se l’avesse scritto lei”. Bruno Tognolini in Leggimi forte, ed. Salani, 2006
Se vuoi approfondire…
… qui di seguito ho riportato alcuni spunti scientifici tratti da un bellissimo libretto sulla lettura in famiglia* che abbiamo a disposizione in negozio. C’è tanto materiale su cui riflettere:
- Bambini a cui si legge 3-5 volte la settimana all’età di 5 anni leggono come bambini di 6 mesi più grandi, mentre bambini a cui si legge ogni giorno, a 5 anni sanno leggere come bambini di un anno più grandi.
- La ricchezza del vocabolario e la dimestichezza con le materie scolastiche sono molto migliori nei ragazzi abituati a leggere sin da bambini.
- A 3 anni il 68% dei bambini cui si legge almeno 4 volte a settimana raggiunge un punteggio più elevato per ampiezza del vocabolario, contro solo il 27% dei bambini cui non è stato letto con la stessa intensità; a 5 anni l’ampiezza del vocabolario e la capacità di comprensione lessicale sono fortemente correlate alla frequenza di lettura; i punteggi più elevati sono presenti nel 53% nei bambini cui viene letto 4 volte a settimana rispetto al 26% dei controlli cioè i bambini cui non è stato letto.
- La lettura quotidiana consente di colmare parte del divario di competenze scolastiche dovute ad un contesto sociale povero e poco stimolante.
- Leggere rafforza la relazione e il legame con i genitori, indispensabili per una crescita emotiva ed un benessere psicofisico durante l’infanzia e l’età adulta: una ricerca olandese, realizzata con bambini di 3 anni, è giunta alla conclusione che i bambini ai quali viene letto più frequentemente sono quelli più sicuri, che hanno una relazione più equilibrata con se stessi e gli adulti accanto a loro.
- La lettura diminuisce in modo significativo le difficoltà socio-emotive dei bambini.
- La lettura dialogica di un albo illustrato senza parole, se di qualità, favorisce la discussione tra genitore e bambino sulle emozioni, facilitandone la comprensione.
- Il piacere del genitore nella lettura dialogica è fondamentale e consente anche di ridurre lo stress genitoriale.
- L’utilizzo dei libri per bambini della fascia 0/12 mesi migliora, oltre allo sviluppo del linguaggio del bambino, anche il senso di competenza delle madri e supporta la genitorialità (in particolare il loro senso di autoefficacia).
*Tratto da:
La lettura in famiglia: una buona pratica per lo sviluppo del bambino [opuscolo per genitori]
a cura di Alessandra Sila e Giorgio Tamburlini
Roma, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Centro per il libro e la lettura, [2017]